Il Movimento 5 Stelle Lombardia ha sottoposto all’attenzione del Consiglio regionale, con una interrogazione, il caso dell’ingegner Massimo Sarmi, nuovo amministratore delegato della Milano Serravalle-Milano Tangenziali spa, per chiedere chiarimenti sul compenso che percepisce.
Per l’Assessore regionale al Bilancio Garavaglia il manager “prende poco”, 240 mila euro lordi all’anno, e ha un curriculum adatto a rilanciare la società.
Non discutiamo il CV dell’Ing Sarmi, ma il Decreto Madia parla chiaro: niente soldi negli enti pubblici e nelle partecipate, come Serravalle per i pensionati; lui ha addirittura una delle cosiddette “pensioni d’oro”; dargli ulteriori 240 mila euro oltre che discutibile in valore assoluto è illegale”.
L’assessore Garavaglia per difendere Sarmi, che gestisce oltre 180 chilometri di autostrade, si è arrampicato sugli specchi. Non è questione di curriculum, la remunerazione che percepisce il manager, che dovrebbe già percepire un trattamento pensionistico, non è sostenibile stando alla situazione patrimoniale fortemente esposta della società. Il Decreto Madia vieta incarichi a ex lavoratori pubblici e provati in quiescenza. Sarebbe il caso che la Giunta rivedesse la nomina, altrimenti ci vedremo costretti a rivolgerci alla corte dei conti per trovare un nome opportuno per Serravalle. Non possiamo far scegliere alle banche i nomi dei top manager delle aziende pubbliche come Serravalle dove in passato, già l’operato della Provincia con Penati vide bruciati centinaia di milioni di euro pubblici a vantaggio del gruppo Gavio che fece una plusvalenza mostruosa a spese dei cittadini.
Stefano Buffagni – Portavoce M5S Lombardia
