ROMA, 7 dicembre. Il recepimento della direttiva BRR (Bank Recovery and Resolution) e la creazione del Fondo di Risoluzione Unico Europeo (SRF) sono uno dei mezzi attraverso cui la BCE di Mario Draghi, supportata dal governo Governo Monti prima e da Renzi adesso, stanno cercando di ridurre il numero di istituti di credito italiani considerati “eccessivi per numero”.
Come M5S comprendiamo e condividiamo le preoccupazioni di tutte le BCC – ricordiamo come esempio che le Bcc bresciane dovranno versare 10,5 milioni di euro per un fondo che probabilmente non utilizzeranno mai (fonte Corsera) – che operano sul territorio, amministrando con rigore i propri conti , contribuendo a far crescere il sistema economico delle PMI e sostenendo i consumi delle famiglie anche durante la pesante crisi mondiale.
Contestiamo sia la scelta di devastare il tessuto creditizio composto dalle piccole banche ben radicate sul territorio sia il metodo osceno con cui vengono di fatto cannibalizzate i piccoli istituti. Di fatto, il caso delle 4 banche appena polverizzate dal governo è emblematico, nessuno sforzo è stato fatto per salvarle e peggio ancora a pagare il conto più salato sono stati i risparmiatori, sottoposti ad un vero e proprio sciacallaggio a norma di legge.
Vogliamo una nuova governance di Banca d’Italia e la sua ripubblicizzazione, maggiore trasparenza verso il parlamento, chiediamo una separazione delle banche commerciali da quelle d’investimento e meccanismi di risoluzione delle crisi bancarie che non facciano ricorso allo scandaloso BAIL-IN.
avv. Laura Gamba
Portavoce M5S per il Comune di Brescia
Giampietro Maccabiani
Portavoce M5S in Regione Lombardia
Ferdinando Alberti
Portavoce M5S alla Camera
Claudio Cominardi
Portavoce M5S alla Camera
Giorgio Sorial
Portavoce Capogruppo M5S alla Camera
Vito Crimi
Portavoce M5S al Senato
