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Inceneritore di Retorbido: l’inciucio LEGA-PD c’è eccome!

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Dopo che il M5S Lombardia ha svelato l’inciucio LEGA-PD sull’inceneritore di Retorbido, la risposta bipartisan del Presidente della Provincia di Pavia, in quota PD, e dell’Assessore Regionale all’Ambiente, in quota LEGA, non ha tardato ad arrivare. Leggi qui: http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2015/12/03/news/lega-e-pd-non-c-e-inciucio-sulla-pirolisi-1.12557328

Entrambi negano l’inciucio, ma i fatti parlano chiaro. Ecco la replica della consigliera regionale M5S Iolanda Nanni:

L’inciucio c’è eccome, dimostrazione ne è che Bosone e la Terzi continuano a rispondere mantenendo la stessa linea politica: e cioè che per rigettare il progetto di inceneritore a Retorbido, occorrerebbero nuove norme regionali, sapendo benissimo che le nuove norme – quand’anche fossero approvate in tempo utile alla chiusura della Conferenza dei Servizi in corso – non si applicherebbero al caso in esame, poiché non sono retroattive. Certo diventa sottolie il confine fra l’incompetenza di certi rappresentanti istituzionali e la loro volontà di accordarsi per depistare agli occhi dei cittadini, le reciproche responsabilità politiche. E comunque la si giri, il loro comportamento politico è grave e se ne assumeranno la responsabilità di fronte ai cittadini.

Se avessero letto tutte le carte e la documentazione, avrebbero già da tempo dovuto portare avanti la nostra tesi, e cioè che le norme ed i vincoli di legge ci sono, basta avere la volontà politica di applicarli. Lo dimostra il fatto che in Piemonte lo stesso impianto, proposto dalla stessa società, fu rigettato in meno di un anno per contrarietà all’ordinamento nazionale. Bosone asserisce che siccome il Piemonte e la Lombardia hanno normative regionali diverse, lo stesso impianto proposto dalla stessa società, subisce un iter diverso e ciò implicherebbe un paradosso, e cioè che un impianto “fuori legge” in Piemonte, potrebbe benissimo essere approvato in Lombardia, in barba a un fonte primaria del diritto, qual è appunto l’ordinamento nazionale che entrambe le regioni sono tenute a rispettare.

Bosone asserisce che l’impianto lombardo, rispetto al piemontese, sarebbe “innovativo” anche questo è falso perché i due progetti sono identici. Entrambi i progetti propongono la tecnologia della pirolisi messa al bando in tutta Europa con un unico impianto esistente al mondo situato in Giappone, in un’acciaieria grande cinque volte l’ILVA. Si tratterebbe quindi di un impianto sperimentale, definito impropriamente “innovativo” e, come tale, il progetto non presenta manco i requisiti richiesti per legge per gli impianti sperimentali. Questo tema sarà oggetto di una prossima interrogazione, la terza sul tema.

Bosone solleva quindi obiezioni totalmente infondate e lo fa di comune accordo con la Terzi adducendo come soluzione quella di fare una nuova legge regionale. E qui casca l’asino perché nessuno dei due dice che le norme non sono retroattive, quindi quand’anche si facesse una nuova legge regionale, le norme non si applicherebbero ai progetti in corso e quindi neanche a quello di Retorbido. La stessa Terzi precisa inoltre che “l’impegno c’è, secondo i tempi del consiglio regionale”, il che significa anni, e i fatti attestano che, a tutt’oggi, nessuno dei due partiti ha neanche depositato un testo di legge. E intanto le lancette dell’orologio della Conferenza dei Servizi corrono e non aspettano certo una legge regionale che non potrebbe applicarsi in nessun modo agli iter autorizzativi in corso.

I fatti parlano chiaro: in Provincia di Novara, lo stesso impianto fu rigettato in meno di un anno e con 1.700 firme contrarie, sul nostro territorio pavese, nonostante la contrarietà di tutti i Sindaci, compresi alcuni dell’area alessandrina, 17.000 firme raccolte dal Comitato, l’espressione contraria a parole di Provincia e Regione, Bosone e la Terzi continuano a menare il can per l’aia propinando soluzioni fantasiose e irrealizzabili e completamente inutili ai fini del rigetto dell’inceneritore di Retorbido. E’ chiaro che di fronte a ciò, l’unica giustificazione che può darsi un cittadino è che i due partiti LEGA-PD si siano alleati per prenderli in giro.”

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