Nell’attesa, l’iter procede. Come dimostra la delibera con cui la giunta ha approvato il restauro da 18 milioni del teatro. Una cifra che comprende 2,1 milioni per le opere di completamento, come le poltrone della platea, palchetti e gallerie, la revisione delle luci, l’adeguamento della macchina scenica e la realizzazione del ristorante terrazza. Nel documento approvato dalla giunta viene descritto il volto futuro del Donizetti, dove verranno rimessi a nuovo la sala teatrale, il foyer e l’ingresso. Tra gli interventi più importanti, la ridistribuzione funzionale dei locali: la nuova biglietteria e il bar saranno affacciati su piazza Cavour. Lo spostamento punta anche alla riqualificazione di questo angolo della città. Verranno pure riorganizzati gli spazi tecnici al piano interrato e messo un nuovo ristorante nell’ampliamento volumetrico sopra la terrazza del ridotto. E saranno realizzate nuove scale di sicurezza sui due lati dell’edificio.
Sui tempi dei lavori pesa però il parere dell’avvocatura comunale e dell’Anac. Una risposta negativa complicherebbe il percorso verso il restauro del teatro, che potrebbe slittare al 2017. «Noi — dice Violi, che ha condiviso la lettera con i consiglieri comunali del M5S — ci aspettiamo presto un riscontro da parte di Cantone, in modo che i lavori possano iniziare nel modo corretto». Nella lettera, Violi segnala a Cantone la possibilità che ci siano «gravi situazioni di conflitto di interesse». Si riferisce al coinvolgimento nei lavori della Termigas, di cui il vicepresidente della Fondazione Donizetti, Domenico Bosatelli, è azionista indiretto. Violi segnala «irregolarità amministrative della procedura di gara adottata dalla Fondazione Donizetti per l’affidamento dei lavori». Secondo il M5S, «la Fondazione avrebbe dovuto procedere ricorrendo a una gara ad evidenza pubblica, nel rispetto della concorrenzialità e trasparenza».

