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ALER MILANO: nuova presidenza, tornano poltrone e premi

Ricchi premi e cotillon, è questa l’unica novità emersa dalle strategie di rilancio dell’azienda di edilizia pubblica popolare del nuovo presidente di Aler Milano, Angelo Sala, audito dalla Commissione Regionale Territorio.
Sala, che ha occupato quel posto da un mese dopo il repentino cambio di governance dell’azienda voluto da Maroni, che ha piazzato alla presidenza un suo fedelissimo, ha un’unica idea chiara per rimettere in moto un carrozzone ormai sull’orlo del fallimento: entro breve aumenteranno i dirigenti ed entro la fine dell’anno saranno ripristinati bonus e premi ai dipendenti. Premi che la precedente governance aveva coraggiosamente azzerato, dato lo stato di default di ALER Milano, un’azienda che se non fosse pubblica sarebbe già fallita da anni. Oggi ALER Milano non può più permettersi vizi ed anche un solo passo più lungo della gamba può compromettere per sempre il Piano di Risanamento in corso. Siamo in periodo di vacche magre e bisogna stringere la cinghia, non allentarla, ma forse il leghista Angelo Sala non si è accorto che ALER Milano non è più un bengodi da prima repubblica.
Siamo molto preoccupati, da due anni la Giunta Regionale non ha approvato la rimodulazione del Piano di Risanamento proposta dalla precedente governance e approvata dal Consiglio Regionale, ora temiamo che con il cambio di poltrone potrebbe essere sferzato un colpo finale all’azienda, se non si è in grado di raddrizzare le dinamiche interne ed uscire da logiche di clientelismo o bacino di voto. ALER MILANO deve essere salvata perché dà un tetto sotto cui vivere a 150.000 persone in grave difficoltà, ma all’orizzonte, e con la benedizione di Maroni, sembra profilarsi un orrendo colpo di grazia finale.

Iolanda Nanni

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