MILANO, 23 MAG – “Riguardo alla discussione in corso sulle aree vaste è fondamentale chiarire quali funzioni avranno e soprattutto quali risorse avranno a disposizione. Ai tavoli fino ad ora organizzati tutto ciò non è stato chiarito a fondo. Sono d’accordo con l’idea di non perdersi nella discussione sui confini. Per quanto riguarda il mantovano, il cremonese e il cremasco a mio parere sarebbe utile capovolgere il discorso e insistere prima sulla definizione delle zone omogenee, così come anche la legge regionale prevede, ed individuate anche dai sindaci mantovani (Oltrepò, Alto mantovano, Grande Mantova e Oglio Po). Alleggeriamo l’area vasta e lasciamo che le zone omogenee possano gestire alcune funzioni con chi territorialmente gli è più vicino e congeniale. Questa pianificazione potrebbe travalicare, per alcune funzioni, i confini territoriali delle attuali provincie ed anche dei fantomatici cantoni. Il governo del territorio che oggi è funzione dei comuni, per esempio, potrebbe essere una funzione della zona omogenea, mentre la pianificazione delle infrastrutture prioritarie sulle quali investire sarebbe prerogativa della più grande area vasta”.
